Per cominciare posso dire che mi è piaciuto. Ellis non mi delude. Però,
diversamente da quanto dicono tutti, stranamente mi è piaciuto meno del
tanto bistrattato Lunar Park. In questo libro non c'è una storia ben
definita da seguire dall'inizio alla fine, descrive un'epoca, anni
caratterizzati nel bene e nel male dal dominio dell'apparenza e degli
status symbol. Da un'apparente normalità si passa repentinamente, senza
quasi accorgersene, a crudissime efferatezze e delitti che assurgono a
rango di "normalità" a loro volta. Le molte descrizione di vestiti e
accessori di qualunque persona capiti sotto gli occhi del protagonista
possono essere un po' noiose ma alla fine ci si fa il callo e si
confondono nella quotidianità di Patrick Bateman. Leggerò sicuramente
gli altri libri di Ellis, è diventato uno dei miei autori preferiti.
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sabato, maggio 04, 2013
Lunar park - Bret Easton Ellis
- Facciamo un gioco, Bret.
- Io non...
- Il gioco si chiama: indovina chi è il prossimo?
Chi è che telefona a mr Ellis nel cuore della notte?
E soprattutto: chi è Bret Easton Ellis?
Un cocainomane che abita in un lussuoso appartamento di New York?
Un padre di famiglia che vive in un tranquillo sobborgo fuori città?
Un figlio che non ha mai perdonato il padre?
Uno scrittore perseguitato dai mostri che lui stesso ha creato nei propri libri?
Il primo capitolo è prettamente autobiografico, descrive la vita del famoso scrittore durante il college, la nascita del suo successo condita da tutti gli eccessi dello star system di cui "il piu' grande autore americano sotto i quaranta", come lui stesso si definisce, diventa protagonista.
Chi non ha letto i precedenti romanzi di Bret Easton Ellis sarebbe portato a pensare che il libro prosegua secondo questa falsariga (ovviamente romanzata), ma dal secondo capitolo inizia il vero Lunar park, un'autobiografia semi-immaginaria in cui i fantasmi del passato fanno visita a un Bret Ellis dagli innumerevoli volti.
Il protagonista, per disintossicarsi e cercare di ristabilire un equilibrio nella sua vita disastrata, si trasferisce in un'anonima cittadina del nordest, ritrovandosi improvvisamente sposato e padre di due figli.
Ma questa nuova vita che dovrebbe riportare la sua esistenza entro i binari della "normalità" è contornata da bambini imbottiti di psicofarmaci, genitori assenti e festini in cui alcool e droga non mancano mai.
Ciò che è essenziale è la patina superficiale, un'apparenza espressa da una villetta di campagna, una scuola prestigiosa, le cene di rappresentanza con vicini di casa insopportabili.
Tutto sembra "tranquillo" fino a quando uno scomodo passato non bussa al 703 di Elsinore lane.
Strani eventi disturbano la serenità di quella casa: i mobili si spostano da soli, misteriose e-mail lampeggiano incessantemente sullo schermo del computer, i bambini del vicinato scompaiono nel nulla, inquietanti presenze si nascondono nell'ombra...
Sicuramente non è il classico romanzo di Bret Easton Ellis: chi ha amato American psycho o Glamorama potrebbe rimanerne deluso, ma a me non è dispiaciuto affatto.
- Io non...
- Il gioco si chiama: indovina chi è il prossimo?
Chi è che telefona a mr Ellis nel cuore della notte?
E soprattutto: chi è Bret Easton Ellis?
Un cocainomane che abita in un lussuoso appartamento di New York?
Un padre di famiglia che vive in un tranquillo sobborgo fuori città?
Un figlio che non ha mai perdonato il padre?
Uno scrittore perseguitato dai mostri che lui stesso ha creato nei propri libri?
Il primo capitolo è prettamente autobiografico, descrive la vita del famoso scrittore durante il college, la nascita del suo successo condita da tutti gli eccessi dello star system di cui "il piu' grande autore americano sotto i quaranta", come lui stesso si definisce, diventa protagonista.
Chi non ha letto i precedenti romanzi di Bret Easton Ellis sarebbe portato a pensare che il libro prosegua secondo questa falsariga (ovviamente romanzata), ma dal secondo capitolo inizia il vero Lunar park, un'autobiografia semi-immaginaria in cui i fantasmi del passato fanno visita a un Bret Ellis dagli innumerevoli volti.
Il protagonista, per disintossicarsi e cercare di ristabilire un equilibrio nella sua vita disastrata, si trasferisce in un'anonima cittadina del nordest, ritrovandosi improvvisamente sposato e padre di due figli.
Ma questa nuova vita che dovrebbe riportare la sua esistenza entro i binari della "normalità" è contornata da bambini imbottiti di psicofarmaci, genitori assenti e festini in cui alcool e droga non mancano mai.
Ciò che è essenziale è la patina superficiale, un'apparenza espressa da una villetta di campagna, una scuola prestigiosa, le cene di rappresentanza con vicini di casa insopportabili.
Tutto sembra "tranquillo" fino a quando uno scomodo passato non bussa al 703 di Elsinore lane.
Strani eventi disturbano la serenità di quella casa: i mobili si spostano da soli, misteriose e-mail lampeggiano incessantemente sullo schermo del computer, i bambini del vicinato scompaiono nel nulla, inquietanti presenze si nascondono nell'ombra...
Sicuramente non è il classico romanzo di Bret Easton Ellis: chi ha amato American psycho o Glamorama potrebbe rimanerne deluso, ma a me non è dispiaciuto affatto.
martedì, luglio 31, 2007
Bret Easton Ellis

"Così, se per caso vedeste mio figlio, salutatelo da parte mia, ditegli di fare il bravo, ditegli che lo penso, che so che sta vegliando su di me dal luogo in cui si trova, e di non preoccuparsi: perché mi troverà sempre qui, quando vorrà, proprio qui, le braccia pronte ad accoglierlo, tra le pagine, dietro alla copertina, alla fine di Lunar Park."
Bret Easton Ellis
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