martedì, dicembre 19, 2006

Pablo Neruda

" Amare è così breve, e dimenticare così lungo "


Pablo Neruda

Utopia

Italia.
58.842.580 di abitanti.
55.000 libri pubblicati ogni anno.
100.000.000 di libri venduti ogni anno.
50% della popolazione non legge.
45% della popolazione legge un libro all' anno.
5% della popolazione è costituita dai cosiddetti " lettori forti ".
Sul prezzo di copertina di un libro:
55-60% va a promotori,distributori,librai,
7-10% va all' autore,
15-20% copre i costi di produzione,
10-15% va all'editore.
In Italia ci sono circa 5000 case editrici.
Di queste, solo 650 sono presenti in libreria.

Ok, abbiamo qualche problema:
1) Il progresso, anche economico, di un paese aumenta di pari passo con il livello culturale della sua popolazione. Prima nota dolente.
2) I piccoli editori indipendenti non hanno altra scelta se non quella di riuscire ad ottenere un successo eccezionale con mezzi risicati.Questo obiettivo può essere raggiunto in due modi: con la pubblicazione fortunosa di un best seller inaspettato (perchè se il suo successo fosse stato prevedibile, le majors lo avrebbero reso inavvicinabile), ma il titolo forte è tale perchè è facilmente fruibile da tutti e quindi non ci dà una mano per perseguire il nostro scopo.Per non essere frainteso mi spiego meglio: lungi da me l' idea di appoggiare quella pseudo elite letteraria con la puzza sotto il naso, se 2.000.000 di persone si leggono " Tre metri sopra il cielo " , è ovviamente meglio che niente, ma non si può dire che ciò aumenti il livello culturale del nostro paese (a proposito, invito il comune di Roma a mandare al signor Moccia il conto per le spese di ritinteggiatura dei muri di mezza città.Maledetti slogan).
L'altro mezzo a disposizione dei piccoli editori è rappresentato dall' editoria a pagamento, ma qui entriamo in un mondo a parte, dove il rischio di impresa è pari a zero e i libri non entrano nemmeno nel circuito commerciale.
Ciò che è sicuro è che pubblicare libri di qualità non paga, particolarmente per chi non dispone di ingenti capitali, tali da poter contrastare i titani del settore.
Se aggiungiamo che in un paese come questo dove ognuno protegge con le unghie il proprio orticello, anche se minuscolo, i piccoli e medi editori sono perennemente in guerra e non arrivano a capire che l' unione fa la forza, preferendo essere presi a schiaffi dalle majors e da promotori e distributori (che ovviamente perseguono i propri interessi: è più proficuo riempire le librerie di copie de " il codice da Vinci" che di libri che, molto probabilmente, torneranno indietro), ci troviamo di fronte ad un cane che si morde la coda.
3) Le majors vendono ciò che i consumatori vogliono comprare. Quindi non ci si stupisce se i libri dei comici o dell' ultima valletta di " Buona Domenica" sono in testa alla classifica delle vendite.

La domanda da porsi è questa: perchè la gente non legge?
O meglio ancora: perchè se la gente legge, legge quello che legge?
Alcuni dicono : " I mezzi pubblicitari più incisivi sono nelle mani di chi ha interesse solo a fare soldi ( cosa del tutto legittima) , quindi è ovvio che imperi la legge della ' domanda e offerta '. Magari se venissimo bombardati da pubblicità riguardanti ' prodotti ' di qualità, le persone cambierebbero letture ".
E questo è il punto: non è possibile trattare il libro come un prodotto qualsiasi. La legge del mercato non è applicabile a tale ambito. Mi compro un paio di scarpe, le indosso; compro una mozzarella, me la mangio. La lettura è qualcosa che va a toccare ciò che una persona ha di più caro: il tempo libero. In una società in cui cercano di liofilizzarci il cervello sin dalla tenera età, leggere è più faticoso di ciò che potrebbe sembrare. La si potrebbe definire l' unica "attività attiva". La gente si piazza davanti al televisore e c' è qualcun' altro che fa qualcosa per lui, il cervello non ha bisogno di lavorare, mentre un libro lo devi capire, magari devi pure sforzare gli occhi per riuscire a leggere bene.
Quindi la persona media si potrebbe chiedere. " E chi me lo fa fare? "
Purtroppo l'unica risposta a tutti questi quesiti risiede nelle istituzioni. Anche se uno "zombie" medio si convincesse a comprare un libro degno di questo nome, dopo la prima pagina lo chiuderebbe.
E perchè?
Perchè non gli sono stati dati i mezzi per poterne fruire al 100%, per capire che il divertimento non è rappresentato dai trenini della Domenica pomeriggio (tanto per tornare sui soliti argomenti) .
E chi glieli può fornire tali mezzi?
La scuola, l' ambiente in cui vive, ciò che lo circonda.
Se " dall' alto " non si fanno carico di una responsabilità così grande, non aspettiamoci che il nostro paese migliori.
Però mi sta venendo qualche dubbio...
Mi è stato detto: "Se tutti la pensano in un modo e tu in un altro, non pensi di avere torto?"
Quasi quasi..
Mi sa che accendo la tv e vedo se "uomini e donne" è già finito...

mercoledì, dicembre 13, 2006

lunedì, dicembre 11, 2006

Ricordi

Forse un giorno capirai
Socchiuderai gli occhi
e i ricordi ormai sbiaditi
si coloreranno
e torneranno a vivere
splendenti come mai
Io sarò lì
oltre l'orizzonte
a proteggerti
e ad ammirarti nell'ombra
porgendoti la corona
di quel reame dimenticato dal tempo
che reclama la sua principessa.

venerdì, novembre 17, 2006

Ho messo via

Ho messo la mia vita in uno scrigno
poi lo ho messo via
Ho chiuso nell' armadio ciò che ero
ciò che eravamo
i ricordi più belli
Mi guardo attorno
e non c' è più nulla
non ci sono immagini
non ci sono parole
non ci sono più io.

lunedì, novembre 13, 2006

Roma

Illusione

Avrei voluto essere
il mondo che cercavi
senza dolore nè falsità
Avrei voluto condividere
il cammino verso l'estasi eterna
con te...
per te...
Sarei stato acqua per annaffiare i tuoi fiori
sarei stato fuoco per bruciare i tuoi affanni
avrei...
sarei...
un condizionale
e nulla più.

domenica, novembre 12, 2006

Tramonto

Da quando il sole è tramontato
sento il peso di ogni minuto che passa
La mia anima è ricoperta da ferita e rughe
tra le cui pieghe si annida
ogni sospiro...
ogni lacrima che corrode la carne viva
La pelle viene devastata dal dolore
che penetra le viscere...
e si fa pianto.

domenica, ottobre 29, 2006

Edgar Allan Poe

" Se guarderai a lungo nell' abisso, anche l' abisso vorrà guardare in te "


Edgar Allan Poe

Epilogo

C' era un tempo
in cui le nuvole erano lontane
ben oltre l' orizzonte
C' era un tempo
in cui i corvi si mascheravano da rondini
e la primavera era più vicina
C'era un tempo
in cui le lucciole rischiaravano la notte
illuminando il mio cammino
C' era un tempo
in cui tu mi amavi
e ora
sono al buio
bagnato da una fitta pioggia
con un corvo che mi fa compagnia.

giovedì, ottobre 26, 2006

Essere

I ritorni d' immagine...
Una figura riflessa sostituisce l' essere
ed è così per tutti...
indeterminatamente.

martedì, ottobre 24, 2006

Fernando Pessoa


" Vivere è morire, perchè non abbiamo un giorno in più nella nostra vita senza avere, al contempo, un giorno in meno"


Fernando Pessoa

Pierrot

Mi immalinconisco nel vuoto
guardando un orribile pierrot
Il pensiero di una dolce melodia
si fa più vivo
e costruisco cattedrali nel mare della mia ormai consumata memoria
Non vorrei rimanere qui
con i fantasmi di un passato inflazionato
Il mio presente non vissuto fa capolino
nelle afose e solitarie notti d' Agosto
per ricordarmi...
ricordarmi di riflettere
il futuro...
forse...
basterebbe alzare lo sguardo oltre.

Consigli di lettura

Il libro dell' inquietudine di Bernardo Soares - Fernando Pessoa
Il processo - Franz Kafka
Sostiene Pereira - Antonio Tabucchi
Fahrenheit 451 - Ray Bradbury
Poesie d' amore e libertà - Jacques Prevert
L' anno della morte di Ricardo Reis - Josè Saramago
La nausea - Jean Paul Sartre
Candido - Voltaire
Requiem - Antonio Tabucchi
Cirano di Bergerac - Edmond Rostand
Cent' anni di solitudine - Gabriel Garcia Marquez
Il poeta è un fingitore - Fernando Pessoa
Poesie d' amore - Nazim Hikmet
Il muro - Jean Paul Sartre
Poesie beat - Jack Kerouac
I cani di Babele - Carolyn Parkhurst
Storia dell' assedio di Lisbona - Josè Saramago

Fernando Pessoa



" Sono arrivato al punto in cui il tedio è una persona, la finzione incarnata della mia convivenza con me stesso "
Fernando Pessoa

Utopia

Mi ritrovo a fare zapping nel tedio quotidiano.
Mi soffermo su uno dei tanti salottini televisivi,inutili e pregni di arroganza.
Un tizio : " Sono un poeta ".
Mi chiedo come sia possibile che nessun essere umano dotato di normale raziocinio non alzi la mano e dica : "Basta basta basta basta basta basta, non se ne può più ". Ma che significato ha l'affermazione "sono un poeta" ? Quasi quasi mi viene la voglia di andare all'ufficio di collocamento e presentarmi come poeta. E' come dire : " Sono intelligente" , " Sono un genio "...
che desolazione... L' arroganza e l' ignoranza non hanno limiti...
La poesia non è una professione, è un modo di essere, è una qualità dell' anima e la qualifica "poeta" non può, non deve essere attribuita sulla base di una manciata di pagine sporche di inchiostro. Si torna ai soliti discorsi: se un giorno l' ennesima vallettina decelebrata pubblicasse una raccolta di "poesie" ( per rendere bene l'idea del mio tono dovrei avere a disposizione due virgolette grandi quanto lo schermo del computer) , la dovremmo considerare una poetessa ? Purtroppo presumo che il giorno in cui questo avverrà non sia lontano, ma non è questo il punto. Non si va dal macellaio a chiedere : " Mi dia due etti di prevert, ma ben vicini all' osso, mi raccomando ". Non ci si può autoattribuire tale qualifica, essa è insita in un brano quando esso è ancora nella mente di chi lo scrive ed esplica la sua grandiosità, la sua magnificenza quando penetra nelle profondità dell' animo del lettore e combacia alla perfezione con le sue inquietudini e i suoi spasmi di gioia. Nel mio piccolo (ma molto piccolo) ho pubblicato qualcosa, ma quando qualcuno , parlando di me, utilizza i termini "poeta" o " poesie" , provo un profondo imbarazzo. Sinceramente, senza falsa modestia, non saprei categorizzare ciò che scrivo, solitamente li definisco "brani" , senza pensarci troppo.
Forse , al contrario, altri dovrebbero rifletterci un pò di più.

lunedì, ottobre 23, 2006

Cattedrale di San Lorenzo

Senza tempo

Ti posso amare solo quando dormi
quando non esiste nè bianco nè nero
quando non c'è nè tristezza nè gioia
avvolti dalla nebbia dell'infinito
soffiata da cupìdi in cerca di gloria
nel chiarore dell'eternità che tutto copre
nè io
nè te
vaganti e incoscenti
senza passato,presente,futuro
immortalati
in un angolo dell'anima.

giovedì, giugno 01, 2006

Edmond Rostand



" Adesso... io sarò più frenetico e folle che mai! Ho bisogno di battermi con un esercito! Ho dieci cuori, venti braccia! Affrontare dei nani non può bastarmi più... Ho bisogno di giganti!
dal " Cyrano de Bergerac "
Edmond Rostand

Maria Chiara

Un sogno...
Accompagnato dalla brezza mattutina che carezza l' alba.
Un sorriso...
il mio sorriso...voglio che sia mio...
Ora sono qui a bussare alla tua porta,
la porta della mia vita.
Ho aperto gli occhi e ti ho trovata...la mia principessina...
Ho visto la luce
e ora
cosciente
sono al tuo fianco
per amarti e volerti
per lasciarmi travolgere dal fato...
................
per esistere
esistere con te.

venerdì, maggio 19, 2006

Jack Kerouac


" Non usare il telefono, la gente non è mai pronta a rispondere.Usa i versi "

Jack Kerouac

La dolce morte

Sopravvivere ai ricordi...l' utopia dell' essere...
I ricordi non ci lasciano
sono parte di noi
la nostra linfa vitale
la malinconia invernale che appanna le finestre
la lucciola che rischiara il buio dentro noi
appena percettibile nell'oscurità
colma d' amore
di vita
di infinito.
La piacevolezza del ricordo
la dolce tristezza racchiusa in una lacrima che bagna un sorriso.
La vita dentro noi,la morte fuori,
la valigia del passato che ci accompagna durante il cammino
e che apriamo poco prima che cali il sipario
quando ormai tutto è ricordo
e non esistono passato, presente e futuro
tutto è racchiuso in un istante
un solo istante fuori dal tempo, nell'eternità
un istante fatto di ricordi senza che diventi ricordo,
perchè è eterno
impalpabile
evanescente...
l' ultimo istante...
l' ultimo respiro...
la dolce morte.

Convento do Carmo

Illusione

Voglio vivere il mondo senza paura...
voglio esser coccolato da una sigaretta fumante...
...e piangere,
piangere a dirotto per poter sottolineare la mia fastidiosa presenza...
voglio morire dentro per poi rinascere,
spogliarmi e correre,
correre...correre...
per poi rimanere senza fiato
e...vivere.

Jean Paul Sartre



" Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono"
Jean Paul Sartre

Ladri di libertà

La vita se ne va
in un battito d'ali cancellato dal vento
e si getta inutilmente via,
schiava di giornate uggiose che appagano gli occhi
ma non l'anima.
Siamo desideri di qualcun' altro
appagati da marchette e televisione...
..........................
Sogno di ergermi su una scogliera
e farmi travolgere dal vento,
lo stesso vento che abbiamo autorizzato a derubarci,
incolpevole ladro di libertà.

Palazzo Senatorio

Cinque del mattino

Addio piccolina,
senza pensieri,
senza noie,
senza paure
lasciati andare lì dove sei per tutti...
non per me.
Io non sono così...tu nemmeno...
ma questo già lo sapevo.
Non cerco materialismo, non arrivo a tal punto,
conosco l'odio...
conosco la stupidità...
l' immaturità.
Il mio ego ama essere odiato, respingerò chiunque...
La sofferenza,
la sua ricerca...
è come una malattia...si sa...
sono quel che sono.
Forse un giorno rinsavirò...
mi dedicherò...
non soffrirò più.

Franz Kafka


" E' difficile dire la verità, perchè ne esiste si una sola, ma è viva e possiede pertanto un volto
vivo e mutevole".

Franz Kafka

Lezione inglese

Per sempre qui.
La paura fermerà lo scorrere...
lei anche, ma non sperando nell'eternità.
Il caos,
il buio,regolare susseguirsi...
...forse spontaneo.
Nell'insieme ma non eterno,
un veicolo,
due fari,
una luce.

giovedì, maggio 18, 2006

Mosteiro dos Jerónimos

Domani

Il tempo è ormai terminato.
Non so cosa impormi e cosa deve essermi imposto
ma le sensazioni non sono nuove...
Non so nemmeno che sarà...
Il soggetto è nato sotto forma di una nuova sfida
ma il cuore non muore...
Domani...
La Luna si incenerisce.

Chiesa di Santa Maria di Týn

Tempesta introspettiva

I ricordi si fanno vita,
sono vita da respirare...
...da illuminare...
...vita da assaporare.
Ma l'incapacità incombe...
...............
Oltre le nuvole,
solo il cielo,
candido e luminoso.
Un lampo squarcia il mare,
la serenità si allontana da me.....
...l'immenso si fa più mio.
...............
...E il cuore si rischiara.

Castel Sant'Angelo

Apocalisse

Le nuvole torneranno.
Torneranno su di noi.
Il loro librarsi osserverà cambiamenti storici...
vite...
amori...
ma impassibili torneranno prima o poi.
Lente,
in branco,
regneranno in cielo,
ci insegneranno la tolleranza,
la loro tolleranza,
la loro esistenza pacata...
...con una superiorità mal celata ci ruberanno l'anima,
e planando verso di noi
assumeranno sembianze umane e...
si dissolveranno.

Praça de D. Pedro IV

Illuminazione

Scriverò di notte,
scriverò perchè il mondo è in me.
L' immensità si dispiega dinanzi ai miei occhi...
mi avvolge,
si contrae,
fa si che io mi unisca al creato,
il caos...
il silenzio.
Sono un progetto in via di sviluppo,
un congegno da perfezionare,
una macchina da scrivere mancante di tre tasti.
Mi perdo nel nulla,
mi ritroverò in me stesso.
Scriverò...
scriverò delle follie del mondo,
della sua monotonia.
Sono stato scelto per rivelare...forse nulla...
Aprendomi verso l' immenso divento parte dell' infinito,
del caos,
della perfezione e dell' imperfezione.
L' arcano crea e distrugge.
Un flusso continuo di rivelazioni,
di energia...
.............................
ma mancano tre tasti.

Fernando Pessoa



" Poco mi importano amore o gloria. La ricchezza è un metallo, la gloria un' eco, e l'amore un' ombra ".
Fernando Pessoa

Utopia

E' il primo post di questo blog,potrebbe essere l'inizio di qualche cosa ma probabilmente è il principio del nulla.Penso e forse in cuor mio spero che queste pagine non saranno mai visitate da nessuno perchè purtroppo, a parte casi sporadici di geni conclamati, la scrittura non ha mai portato a niente, se si escludono i suoi fini commerciali, e non sarò io a cambiare la storia.Quasi sempre le menti illuminate sono morte sole, alcolizzate e senza una lira in tasca, mentre le case editrici cercano il Costantino di turno e l'opera prima di qualche comico specializzato nei trenini della Domenica pomeriggio.Mi dispiace solamente che non camperò abbastanza per conoscere un nuovo ipotetico Pessoa o Kafka, perchè i suoi scritti marciranno ancora per molto tempo in qualche cantina fino al momento in cui un qualsiasi impiegatucolo spocchioso non li tirerà fuori per farne il best seller dell'ennesimo scrittore passato a miglior vita.Bene...prendo atto della situazione, nel mio piccolo continuerò a pubblicare qualcosa in antologie di pseudo-concorsi, a farmi prendere in giro da pseudo-case editrici, magari soddisferò il mio ego attraverso questo blog, non sono nessuno, non sarò mai nessuno,ma non potrei esserne più felice.