Molto carino, era tanto tempo che non
trovavo un autore italiano che mi "stuzzicasse".
A parte l'ovvia differenza nei connessi meccanismi psicologici, la forzata solitudine del protagonista e la conseguente e ampia introspezione che caratterizza il libro mi ha ricordato Io sono leggenda del maestro Matheson.
Le descrizioni sono molto realistiche ed incisive, immergendo il lettore nell'atmosfera romagnola dell'anno del signore 1699. Non mancano situazioni divertenti che mi hanno strappato più di una sincera risata. I dialoghi secchi e pungenti sono un punto di forza del romanzo.
L'unica puntigliosa pecca è di stampo grammaticale: nei vari flussi di coscienza che si susseguono, anche se probabilmente giustificabile, non riesco a tollerare la lettera minuscola dopo il punto.
A parte l'ovvia differenza nei connessi meccanismi psicologici, la forzata solitudine del protagonista e la conseguente e ampia introspezione che caratterizza il libro mi ha ricordato Io sono leggenda del maestro Matheson.
Le descrizioni sono molto realistiche ed incisive, immergendo il lettore nell'atmosfera romagnola dell'anno del signore 1699. Non mancano situazioni divertenti che mi hanno strappato più di una sincera risata. I dialoghi secchi e pungenti sono un punto di forza del romanzo.
L'unica puntigliosa pecca è di stampo grammaticale: nei vari flussi di coscienza che si susseguono, anche se probabilmente giustificabile, non riesco a tollerare la lettera minuscola dopo il punto.
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